note d' arte e poetiche pubblicate su il "Giornale di Mostra n. 9/1997 per le mostre personali di Marinella Galletti: ANGELOFANIE, Pinacoteca Civica di Cento (FE); INCANTATI DAL COSMO, Palazzo SS. Salvatore, San giovanni in Persiceto (BO)
PUPILLE DI STELLE- Orbite vertigini il cielo di Tolomeo si giustificava con le equazioni era una Babele di epicicli una astronomia sospesa tra rigore e fantasia. Copernico ha cancellato gli epicicli e ha posto il sole nell’ ombelico del sistema solare.
Marinella Galletti lavora per una pittura che si muove nell’ immobilità esprime un universo in espansione che si allarga nel niente dell’ infinito i suoi quadri stanno ai bivi della via lattea dove lo spazio rimbalza in se stesso sono delle palpebre
che si aprono sulle pupille delle stelle.
CANTILENA DEGLI ANGELI- Marinella Galletti vede gli angeli li trasferisce dai sogni nella vita d’ ogni giorno ma come rendere evidenti questi visitatori trasparenti che sono attraversati dal vento e che la luce affabula convincendoli all’ assenza? Come tracciare l ‘identikit di chi c’ è ma non si vede di chi si scioglie come neve sotto il sole dei fotoni?
Non c’ è che la pittura che dia corpo ai sogni e Marinella si ricorda di Chagall e sulla tela sul legno sulla carta evoca dei film onirici dei paesaggi minimi degli omini che stanno sui confini di una concretezza liquida. I suoi quadri sono luoghi dove abitano gli angeli le case sfitte di cui sono gli inquilini sotto i colori acrilici le matite i gessi acquistano una quintessenza inconsistente si mettono in equazione con quelle nuvole di un bel giorno d’ estate che vengono vane ritornano e si vedono solo con gli occhi della pittura. L’ angelo sta nella cecità del mondo ma chi lo vede ci crede che ci sia e
Marinella Galletti li scopre negli specchi dei suoi quadri e li offre a noi con la persuasione dell’ utopia.